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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

Il ruolo della BCE e delle banche

E' doveroso incominciare con un'amara considerazione sulla speculazione internazionale che si accanisce contro l'Europa e l'euro, spifferando notizie prive di ogni fondamento. E' stupefacente tanta acrimonia contro l'Euro e contro l'Europa. Già da tempo su alcuni giornali online vanno comparendo notizie, a mio parere, pericolose come quelle sugli orientamenti della Germania di ritornare al marco, o dell'Italia che si presta a tornare alla Lira.C'è un solo gioco dietro a questo dettato ed è probabile che vi rientri la grande speculazione internazionale che opera oltre oceano e che ha mandato il mondo, con la crisi che stiamo vivendo, a catafascio.Il risultato, purtroppo, è di far crollare la credibilità verso l'Europa e il suo futuro. Le famiglie e le imprese stanno ancora scontando le dure conseguenze della crisi finanziaria. Non possiamo permettere che una simile crisi si ripeta e che le azioni di pochi esponenti del mondo finanziario mettano

RIGORE ma anche CRESCITA

La manovra messa in atto dal governo Monti e approvata da una delle Camere del parlamento italiano, condivisibile o meno in certe sue parti, va incontro alla necessità di rimediare al disastroso stato dei conti pubblici che ci stava portando alla bancarotta, con conseguenze inimmaginabili. Infatti ancora 2 o 3 mesi e poi non ci sarebbero state risorse finanziarie per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici e le pensioni. La situazione italiano è ben più grave di quella degli altri Paesi europei e grazie all'incuria e al conflitto d'interessi del governo precedente, oggi siamo costretti a ingoiare quest'amara medicina, che sarà un bel regalo di Natale. Ma la crisi del debito che ha colpito la maggior parte dei Paesi occidentali pone l'Unione europea (UE) e i suoi Stati membri di fronte a un arduo dilemma: la necessità di impegnarsi in programmi di risanamento dei conti pubblici e di riforme strutturali e al contempo di mantenere le prosp

RIGORE ma anche CRESCITA

La manovra messa in atto dal governo Monti e approvata da una delle Camere del parlamento italiano, condivisibile o meno in certe sue parti, va incontro alla necessità di rimediare al disastroso stato dei conti pubblici che ci stava portando alla bancarotta, con conseguenze inimmaginabili. Infatti ancora 2 o 3 mesi e poi non ci sarebbero state risorse finanziarie per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici e le pensioni. La situazione italiano è ben più grave di quella degli altri Paesi europei e grazie all'incuria e al conflitto d'interessi del governo precedente, oggi siamo costretti a ingoiare quest'amara medicina, che sarà un bel regalo di Natale. Ma la crisi del debito che ha colpito la maggior parte dei Paesi occidentali pone l'Unione europea (UE) e i suoi Stati membri di fronte a un arduo dilemma: la necessità di impegnarsi in programmi di risanamento dei conti pubblici e di riforme strutturali e al contempo di mantenere le prosp

Europa senza la Gran Bretagna?

L'Europa si è liberata della "zavorra" rappresentata da tempo dalla scarsa propensione della Gran Bretagna di pensare "europeo"? Questa, con la decisione del suo Premier Cameron, contestato in patria da più parti è isolata e gli interessi finanziari della City hanno prevalso su ogni consiglio e contro la decisione presa dagli altri 26 Paesi, che dovrebbe portare l'Europa fuori dalla disgregazione. Gli interessi del mondo finanziario inglese ha tolto a Cameron ogni prospettiva e lungimiranza che fosse proiettata verso l'avvenire dell'Unione Europea. I Paesi dell'area Euro hanno trovato un accordo che, senza avere la forza di un trattato, vincolerà i governi a mantenere bilanci più sani di quelli che hanno portato il continente sull'orlo del baratro. E' questo in estrema sintesi il risultato che ha visto uscire trionfatrice la Germania della cancelliera Angela Merkel e aperto una spaccatura tra Francia e Gran Bretagna. Ma il vertice di Brux

Il cambiamento climatico del Pianeta Terra!

Un po' per distrarci dai problemi di casa nostra e per puntare l'attenzione su un altro problema molto più importante di quanto si possa immaginare, attirerò la vostra attenzione sulle condizioni in cui si trova la nostra grande "casa comune", e cioè il pianeta in cui viviamo. Si parla poco o niente di tutto ciò, presi come siamo dalla crisi finanziaria ed economica e potrà sembrare esagerato affermare che gli oceani stanno morendo, l'aria sta peggiorando, le foreste si stanno desertificando. Dai pesci alle piante, dalla fauna agli esseri umani, stiamo uccidendo il pianeta che ci sostiene, e lo stiamo facendo velocemente. La causa principale della distruzione della natura si chiama cambiamento climatico. Il protocollo di Kyoto, il trattato internazionale sul riscaldamento globale sottoscritto nel 1997, scadrà nel 2012. Ai negoziati in corso a Durban tra il 28 novembre e il 9 dicembre, l’Europa vuole negoziare tempistiche e modalità per il suo rinnovo. Tra i

Come salvare l'euro e l'Unione Europea!

La crisi che ha colpito l’Italia è una crisi nazionale nella misura in cui fa emergere tutte le debolezze e i ritardi di un Paese che è giunto alla fine degli anni Ottanta già indebolito da specifiche fragilità e che da allora, tolte le misure prese per entrare nell’euro, non è praticamente più stato governato: oltre quindici anni di impotenza della politica durante i quali il mondo ha subito trasformazioni straordinarie che rendono il nostro ritardo assolutamente drammatico. Ma la crisi al tempo stesso è anche europea e occidentale; e se nel nostro Paese si discute di che cosa dovrebbe fare l’Italia, non si parla invece quasi mai degli altri due fronti, che non riguardano ipotetici soggetti “altri”, ma che ci investono direttamente e richiedono una nostra diretta assunzione di responsabilità: non solo perché siamo un Paese fondatore dell’Unione europea, ma innanzitutto per il fatto che, se da soli abbiamo il potere di affondare l’euro e l’Unione, invece per salvarci e tornare a spera