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Visualizzazione dei post da maggio, 2012

"Il lavoro", un forno della Fornero dove impilare di tutto e di più!

Il governo Monti, con la Fornero, ministra del lavoro, si accinge a portare in parlamento per l'approvazione, le nuove regole della riforma del lavoro. Ci tiene molto il ministro portare a compimento un tale capolavoro, con il  marchio "Fornero", che a parole e con le lacrime che hanno bagnato il suo debutto, avrebbe dovuto assicurare un futuro di speranza alle nuove generazioni, ai precari e ai senza lavoro, la meglio gioventù del nostro tempo. La gioventù che detiene in Europa il primato come NEET, (l'acronimo inglese di " Not in Education, Employment or Training " ,  in italiano né-né , ed indica individui che non stanno ricevendo un'istruzione, non hanno un impiego o altre attività assimilabili (tirocini, lavori domestici, ecc.), e che non stanno cercando un'occupazione), in cui si ingabbia una generazione a cui non viene riconosciuto quel che già fa o che non può più studiare, lavorare, che non ha mai avuto l’opportunità di contribuire al camb

Quando i comici si cimentano con la politica e la demagogia ha il sopravvento!

Con il piglio tipico dello sfasciacarrozze, si aggira nell'arena politica italiana un altro tribuno, un Grillo che fra le sue tante illuminate proposte avanza quella più lungimirante e dal sicuro imbatto emotivo. Ha dichiarato che "l'Italia deve uscire dall'euro" e tornare alla lira. Ha parlato di svalutazione del 40%, però ha aggiunto che sarebbe un bagno di sangue, quindi è legittimo pensare che per lui è più importante raggiungere lo scopo e non importa se l'Italia fallirebbe e saremmo tutti indistintamente poveri, (salvo coloro che hanno portato il denaro all'estero); non importa se per il  decennio successivo un Paese com'è l'Italia, che importa tutta la materia prima (siamo un Paese manifatturiero, secondo in Europa), non avrebbe denaro sufficiente per approvvigionarsi, se gli interessi da pagare sul debito schizzerebbero in alto, così pure l'inflazione e il debito pubblico e sarebbe molto più difficile reperire denaro sui mercati, semp

Il Fiscal Compact, risparmi per la crescita, equità!

La parola "crescita", a furia di ripeterla è diventata  una formula mistica,  una preghiera ,  un canto sacro , quasi una pratica meditativa e religiosa , un'implorazione. Senza la crescita, il rigore necessario a risanare i conti pubblici è una punizione e una tragedia. Eppure senza il "fiscal compact" molti Paesi del Sud Europa sarebbero andati a carte quarantotto e dopo la vittoria di Hollande in Francia e il trionfo dei partiti anti-austerità in Grecia che mettono ansia all'Ue, Angela Merkel è rimasta sola a sostenere la politica del rigore. Ma lei ha voluto subito precisa: "Non rinegozieremo il fiscal compact", mentre il presidente Napolitano si è rivolto ai Commissari europei dicendo che non si deve guardare solo ai numeri del bilancio e il Premier Mario Monti ha dichiarato che: "È molto importante mettersi d'accordo, a livello europeo, su cosa si considera come investimento candidato a intervento meno restrittivo; la proposta ch

Come reperire le risorse per lo sviluppo!

Il vecchio detto: " la lingua batte dove il dente duole" è sempre attuale, pensanso e scivendo del come reperire le risorse per la crescita. E' diventato un chiodo fisso anche per il numero uno del Consiglio europeo,  Van Rompuy, il quale ha spiegato in questi ultimi giorni che con un aumento di capitale da 10 miliardi di euro, la BEI (banca europea investimenti) potrebbe avere una capacità da 60 miliardi per nuovi prestiti su un’orizzonte temporale triennale, per un totale di circa 180 miliardi di nuovi investimenti. E anche in quest'ultimo periodo, dalla Commissione europea fanno sapere che "il principale lavoro in ambito comunitario è volto al rafforzamento della Bei". Su quest’onda, il giornale spagnolo El Pais, assilato dalla situazione economica del suo Paese, ha parlato di un “Piano Marshall” per la crescita economica da "circa 200 miliardi di euro". Facile che il riferimento fosse proprio al discorso di Van Rompuy sui nuovi sforzi della B