Il Fiscal Compact, risparmi per la crescita, equità!

La parola "crescita", a furia di ripeterla è diventata  una formula mistica,  una preghiera,  un canto sacro, quasi una pratica meditativa e religiosa, un'implorazione. Senza la crescita, il rigore necessario a risanare i conti pubblici è una punizione e una tragedia. Eppure senza il "fiscal compact" molti Paesi del Sud Europa sarebbero andati a carte quarantotto e dopo la vittoria di Hollande in Francia e il trionfo dei partiti anti-austerità in Grecia che mettono ansia all'Ue, Angela Merkel è rimasta sola a sostenere la politica del rigore. Ma lei ha voluto subito precisa: "Non rinegozieremo il fiscal compact", mentre il presidente Napolitano si è rivolto ai Commissari europei dicendo che non si deve guardare solo ai numeri del bilancio e il Premier Mario Monti ha dichiarato che: "È molto importante mettersi d'accordo, a livello europeo, su cosa si considera come investimento candidato a intervento meno restrittivo; la proposta che Italia fa è stabilire in Europa quelle che sono le priorità, ad esempio l'agenda digitale, e per un periodo, per i prossimi 3 anni, si stabilisce che, fermo restando che non ci saranno elusioni di bilancio, quegli investimenti saranno incoraggiati perché non saranno contati ai fini dei vincoli del patto di stabilità"Il fiscal compact."Il patto fiscale è stato definito e deve essere portato avanti", ha detto la cancelliera Merkel che ha espresso la sua opposizione a programmi di crescita finanziati attraverso una crescita del debito.  Ma ad esso dev'essere affiancato il patto europeo per la crescita soprattutto per i Paesi più indeboliti dalla crisi, come la Grecia che rischia di uscire dall'eurozona. E' necessario quindi tornare a livello europeo a parlare di tassa sulle transazioni finanziarie e di euro-project e il nuovo capo dell'Eliseo Hollande potrà dare la sterzata cercando di convincere la Merkel a praticare meno austerità e più crescita. Ma risparmiando e razionalizzando e non aumentando le tasse o facendo tagli lineari che spesso toccano settori dove si dovrebbe piuttosto investire come nella scuola, nella cultura in generale,  nella ricerca, nella banda larga, (Il ritardo nello sviluppo della banda larga costa all'Italia tra l'1 e l'1,5% del Pil: senza infrastrutture a banda ultra larga i sistemi economici avanzati finiscono su binari morti), ecc.. In Italia, comparti dove poter risparmiare c'è ne sono tanti, non solo con dei tagli agli sprechi ma anche con tagli a certe spese alla importazione di beni e servizi a partire dal gas, investendo maggiormente sulle fonti energetiche rinnovabili, che darebbe ulteriore occupazione.
le potenzialità in Italia del Biogas sono molteplici e si stima che si possano installare in totale 2,7 GWe, contribuendo alla diversificazione delle fonti energetiche, alla diminuzione della dipendenza dall’estero e dalle fonti fossili. L’energia producibile arriverebbe a circa 20 TWh/anno sfruttando la disponibilità teorica delle deiezioni animali, degli scarti agro-industriali, dei fanghi di depurazione, della frazione organica dei RSU, dei residui colturali  e delle colture energetiche per 200’000 ettari. Occorre un piano energetico che ci renda indipendenti o quantomeno riduca in modo significativo le importazioni di fonti fossili che ci costano ogni anno 70 miliardi di euro.smart-grid, per cui il gas immesso può essere usato per riscaldamento, per impianti CHP e per stazione di servizio per l’autotrazione
Volendo citare qualche altra voce, si risparmierebbe:

- tagliando un certo numero di province, lasciando solo quelle con una popolazione superiore a 250mila - 300mila abitanti (circa 5 miliardi di risparmio).
- tagliando ulteriormente l'acquisto dei 90 caccia F35, prima erano 131,  (secondo la European Defence Aerospace Agency il costo di ogni singolo F35 è di circa 96 milioni di Euro)-
(8 miliardi 640 milioni di risparmio) .

 

- Altri piccoli risparmi si avrebbero:
- chiudendo gli aeroporti  in perdita e lasciandoli aperti solo come aeroclub,  (Levaldigi, ecc.).
- mettendo a disposizioni degli utenti e non solo dei CAF e dei commercialisti abilitati, i programmi di compilazione delle denunce dei redditi MOD.730. Chi è in grado  di compilare il 730 da solo, dovrebbe avere questa possibilità e si risparmierebbe ogni anno il pagamento della quota ai CAF.
Per i consumatori: l'Agcom ha aumentato tutti i prezzi di internet all'ingrosso, in controtendenza assoluta rispetto agli altri Paesi europei e alle posizioni comunitarie”. Tali aumenti hanno, di fatto, contribuito a ostacolare “la diffusione della banda larga in Italia”; è quindi necessario:
- rivedere le tariffe dei collegamenti a internet che sono i più cari d'Europa; per fare un esempio, in Francia un collegamento ADSL, costa la metà. Se si vuole che ci siano più collegamenti internet, dimezzare i prezzi potrebbe essere una fonte di risparmio e un incentivo a più collegamenti.
- i prezzi dei farmaci dovrebbero essere gli stessi in tutti i Paesi europei.
Da tutto ciò  si risparmierebbero circa 15 miliardi ogni anno (per difetto) e nella minore d'importazione di gas, carbone, petrolio, ecc., questi risparmi sarebbero strutturali  e potrebbero essere investiti, nel corso degli anni, nello sviluppo.
Recupero di risorse dall'asta delle frequenze, lotta all'evasione fiscale e un'iniziativa del governo, (che  finalmente sembra in corso), per recuperare altre preziose risorse (dai 50 agli 80 miliardi di euro) sulla tassazione dei capitali esportati illegalmente e depositati nelle banche svizzere. E' troppo presto per dire come sarà definito quest'accordo, ma si spera che sia applicato l'articolo 53 della costituzione e che non vengano fuori altri scudi fiscali o altre simili inique porcherie. Inoltre è necessario applicare una tassazione più equa, rispetto a tutto ciò che è stato fatto finora, introducento la patrimoniale e cancellando l'IMU.
Infine con l’Europa si devono percorre due strade.
"La prima" venne già indicata chiaramente da Tommaso Padoa-Schioppa quando scriveva: “Agli Stati il rigore, all’Unione la crescita e il dinamismo”.

La "seconda", dello stimolo allo sviluppo, va affrontato insieme da tutti i Paesi dell’eurozona, mediante il lancio di un vigoroso piano europeo di sviluppo sostenibile che metta in campo risorse aggiuntive; almeno 100 miliardi di euro all’anno, mediante l’introduzione, a livello europeo, di una tassa sulle transazioni finanziarie e una carbon tax europea. Con dette risorse aggiuntive si potrebbe far fronte all’onere annuale dell’emissione di Euro project bond per 400/500 miliardi da erogare entro tre/cinque anni. Il piano dovrebbe essere basato su investimenti pubblici nel settore delle infrastrutture, della ricerca e sviluppo, della formazione superiore e nella produzione di beni pubblici non soddisfatti dal mercato. Per evitare un Harakiri collettivo, questi sono i passaggi da percorrere senza ulteriori ritardi. 

 
Fuori dall'Italia, New York  ha in funzione un grosso impianto che utilizza i "reflui civili" di un milione di persone e produce biogas, ma questi impianti esistono anche nei Paesi nordici dell'Europa. Poichè questa mail è inviata anche agli amministratori del mio comune, spero che chi la riceve possa leggerla e approfondire il problema e tragga spunto per valutare la fattibilità di un tale impianto.
Quindi un grande risparmio si farebbe investendo sulle fonti energetiche rinnovabili, non solo eolico e solare ma anche ricavando energia dal mare, dai reflui civili, ecc.. Ho citato in passato lo sfruttamento delle correnti presenti nello stretto di Messina, una fonte illimitata e gratuita di energia, unica in Europa e perchè non pensare di produrre biogas dagli scarti e dai "reflui civili", che finora hanno solo creato problemi all'ambiente, oltre ad avere fango residuo che  può essere rivenduto a fini agricoli come concime? Si dotino i comuni a valle dello scarico delle fognature, oltre agli impianti di depurazione dove oggi esistenti, anche di impianti di riciclaggio dei "reflui civili",  e degli scarti della cucina. Anche questo sarebbe un modo di risparmiare, producendo biogas, da mettere in rete o da usare localmente per la produzione di energia elettrica, quindi meno importazione di metano dall'estero. Sarebbe una risorsa per i comuni e quello che oggi è solo un "puzzolente" rifiuto potrebbe trasformarsi in oro nero, com'è oggi il petrolio. Questa non è la sede adatta per riportare studi sul come realizzare tale tipo di impianti e qual'è la resa; posso solo aggiungere a titolo informativo, per i non addetti ai lavori, che esiste già la tecnologia e
Una tecnologia su cui l’Italia e molto indietro e la purificazione del biogas a biometano. Attraverso impianti di upgrading della miscela di gas che si ottiene negli impianti di biogas si può ottenere una nuova miscela ricca in metano paragonabile al gas naturale. Questa può essere immessa in rete, quindi venduta, oltre a poterlo usare come combustibile per autotrazione.
Ad oggi non esiste nessun impianto simile in Italia, mentre in Germania la diffusione e già piuttosto marcata, cosi come in Svezia e Olanda. In Germania 77 impianti dei 110 esistenti immettono in rete il gas depurato, mentre in Svezia il 54% dei veicoli a metano e alimentato con biometano proveniente da impianti upgrading, La filosofia e come quella della produzione decentralizzata, distribuita, dell’energia elettrica e il concetto delle

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