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Visualizzazione dei post da giugno, 2012

EUROPA: dopo il vertice del 28 e 29 giugno una svolta cruciale per l'U.E.?

Dopo 14 lunghe ore di un estenuante braccio di ferro tra Germania seguita a ruota da Olanda e Finlandia da un lato, e Italia, Francia e Spagna dall'altro, finalmente si è venuti a capo del bandolo della matassa che dovrebbe dare stabilità all'area euro (adottato finora da 17 Paesi dell'U.E.) e porre un freno alla speculazione che giocava con gli spread dei Paesi più indebitati, aggravandone le condizioni finanziarie.  La Germania della cancelliera Merkel ha dovuto cedere accettando lo scudo di protezione anti spread. Quando c'è il gioco di squadra si vince e i tre Paesi maggiormente esposti alla speculazione finanziaria e cioè Italia, Spagna e in minor misura la Francia, hanno giocato insieme e hanno vinto. In particolare l’Italia ha battuto i pugni sul tavolo e ha ottenuto, almeno in parte, ciò che chiedeva e che all’inizio sembrava difficilissimo da negoziare. L’oggetto del braccio di ferro era la richiesta di introdurre un meccanismo semiautomatico anti-spread per c

Europa: piccoli ma significativi passi avanti per salvare l'euro e l'Europa!

Dobbiamo attendere il 28 e 29 giugno per sapere con più certezza com'è andato l'incontro quadrilaterale del 22 giugno, a Roma, tra i quattro big europei, Monti, Merkel, Hollande, Rajoy.  Dalla conferenza stampa è venuto solo un numero: 130 miliardi corrispondente all'1% del PIL europeo, per fare ripartire l'economia dei Paesi europei, in particolare dei cosiddetti PIGS. La Cancelliera Merkel ovviamente insiste sulla linea del rigore, di certo l'euro è irreversibile e le battute dei politicanti nostrani di ritorno alla lira è solo propaganda usata come "arma di distrazione di massa". “Anche se la Merkel, che vuol dire i tedeschi, non cambierà la sua posizione (è insito nella loro cultura del rigore) penso che l’Europa abbia un grande potere autonomo che può ancora salvare l’euro. Questa forza è la BCE. La Banca centrale in qualsiasi momento e indipendentemente dagli organi politici può decidere di fornire all’economia tutta la liquidità necessaria per sal

I vantaggi immeritati dell'Inghilterra nell'Europa!

Quando si parla di finanziamento ai partiti, di fronte allo sperpero e all'uso improprio e a volte illegale di somme spropositate, l'indignazione di tutti noi sale alle stelle ma è anche facile fare di ogni erba un fascio e perdersi nei meandri del qualunquismo e della demagogia. Bisognerebbe ricordarsi che cancellare i finanziamenti pubblici tout court e intraprendere una nuova via, facendo finanziare i partiti dai privati, vuol dire mettere in mano alle lobby e agli interessi privati la politica italiana. La soluzione a problemi di questa natura si ottiene con il rigore sia materiale che etico. Ma se si allargano gli orizzonti e si va a vedere come sono spesi i soldi nelle istituzioni europee si scopre che il costo della "tassa linguistica" inglese è 26 volte i miliardi dei partiti, e non in 17 anni bensì ogni anno; è l'ERA (Esperanto Radikala Asocio o Associazione Radicale Esperanto ),  a denunciarlo. Ma merita l'Inghilterra, con la sua lingua, una tale p

EUROPA - necessaria una graduale ma urgente unione politica!

Una frase di Garibaldi, passata alla storia, recitava: "Qui si fa l'Italia o si muore". Parafrasandolo, oggi potremmo dire: "Qui si fa l'Europa politica" o si muore. L'invocazione non è rivolta ovviamente a Nino Bixio per resistere alla preponderanza dei Borboni e non siamo a Calatafimi, ma ai leader europei che si riuniranno a Bruxelles il 28 e 29 giugno prossimi, alla cancelliera Merkel che con la sua testardaggine sul rigore blocca ogni iniziativa che porti a una maggiore integrazione dell'U.E. e a quei leader che privilegiano gli egoismi nazionali. E' necessario decidere sul futuro di un'Europa politica, con una integrazione, graduale quanto si voglia, ma che parta con delle proposte concrete da attuare subito.   Moody's ha tagliato il rating di sette banche tedesche e austriache, e delle rispettive controllate, a causa dell'aumento del rischio per la qualità degli asset bancari legati all'area euro e della limitata capa

Europa - Germania e Francia - Il rigore e la crescita!

L'incubo "spread" si è riaffacciato con prepotenza nel precario quadro economico-finanziario dell'Italia, con la sua repentina risalita a quota 480 punti. Le conseguenze si faranno sentire sui conti pubblici e  sugli sforzi fatti finora per raggiungere il fatico obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013. Più interessi da pagare negli anni a venire saranno un'ulteriore zavorra e non farà allentare la morsa delle tasse che oggi sono un ostacolo alla crescita dell'economia. Lo scorso 23 sera in una riunione tenuta a Bruxelles dai leader europei, si sperava che il nuovo duo Hollande Monti potessero ammorbidire la posizione della Cancelliera Merkel per l'adozione degli eurobond o quantomeno dei project bond, ma  Angela Merkel gli eurobond proprio non li vuole. Come il portavoce della  cancelliera e il vice del ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, hanno spiegato e ripetuto con insistenza in questi giorni del vertice europeo: "Berlino ritiene gli