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Visualizzazione dei post da gennaio, 2012

I fondi dell'U.E. per la povertà e la disoccupazione.

Nell'Unione Europea (dei 27 Paesi che ne fanno parte) vivono 502.503.966 persone. Di essi ben 80 milioni vivono in povertà, la maggior parte sono donne, di cui 20 milioni sono bambini; 8% della popolazione attiva vive in povertà. 22% di quelli che lavorano sono a rischio povertà. Un quadro desolante se si considera che l'area europea è quella che gode di maggior benessere rispetto ad altre aree geografiche del mondo. Così il Parlamento europeo ha preso l'iniziativa e vuole che la Commissione definisca le sue proposte per combattere la povertà nel quadro finanziario pluriennale 2014-2020. Vorrebbe dare un ruolo più importante alla convenzione della Piattaforma europea contro la povertà e l'emarginazione sociale. A tal fine si sono incontrati a Cracovia più di 400 persone e i ministri dei vari Paese dell'U.E. hanno discusso degli obiettivi che si sono fissati. La Francia per esempio vuole ridurre il numero delle persone a rischio indigenza di un terzo entro il 2012

Dove va l'Ungheria?

Dal 2010, la riforma costituzionale autoritaria e nazionalista effettuato dal primo ministro Viktor Oran solleva le proteste dentro e fuori l'Ungheria. Come siamo arrivati ​​qui? Per Lazlo Rajk, l'Ungheria del primo ministro Orban sembra la Romania di Ceausescu. Un altro regime draconiano, da affiancare ad altri, considerato che questo caso non è solo ungherese, ma europeo. Sembra l'Italia del 1994, quel consenso istintivo ed orrendo di settori interi della società che traslocò verso il "nuovo che avanza". Quando gli ungheresi sentiranno che il loro stesso nazionalismo è una cappa più ammorbante di quella che fu la dominazione austriaca? Era solo il 25 aprile 2010 quando Viktor Orban pronunciava le frasi: "Il cambiamento che oggi abbiamo democraticamente determinato é comparabile solo a quelli che prima accompagnavano le rivoluzioni. Gli Ungheresi hanno oggi dimostrato che bisogna credere alla democrazia. Gli Ungheresi si sono oggi sbarazzati di un sistema

L'integrazione europea - Il punto della situazione!

Di fronte all'urgenza economica di salvare l'Europa ( BCE, Eurobond, Tobin tax, sviluppo economico sostenibile ...) la Merkel ha proposto la revisione del Trattato di Lisbona , una procedura lunga e ancora da definire nei suoi aspetti fondamentali ( per es. il voto all'unanimità ... e non solo ). Sembrata un'abile scusa per eludere i suoi immediati doveri : salvare la Grecia, salvare l'Europa dalla catastrofe economica. Si spera che Monti proponga un percorso opposto , senza escludere il seguito politico, nella logica: PRIMUM VIVERE. Il suo rapporto a Barroso del 9 maggio 2010 fa riferimento a: "una nuova strategia per il mercato unico, al servizio dell'economia e della società europea" . E' vero che Monti parla solamente di "governance" e mai di federazione e tanto meno di Stati Uniti d'Europa , ma tutto il trattato porta a quest'obiettivo : funzionamento del mercato, energia in comune, sviluppo sostenibile .... Dobbiamo

Il ruolo della BCE e i debiti sovrani!

Il Premier Monti è andato in Francia per dare una sveglia all’Europa prima che sia troppo tardi? Ci spiegherà quanto proficuo è stato il suo viaggio e come dare ossigeno alle nostre finanze pubbliche? Come agire senza modificare i trattati, che richiederebbe mesi di lavoro e diventerà impossibile se l'Europa sarà sempre più indifferente o peggio, odiata dai popoli? Siamo di fronte ad un suicidio di massa senza rendercene conto? Un suicidio del nostro modo di vivere e della nostra cultura che si arrendono di fronte alla speculazione finanziaria ? Alle tante domande che ci poniamo, noi comuni mortali qualche risposta l’avremmo, anche se poi non c’è riscontro e ci sentiamo inermi. Qualche idea, neanche tanto stravagante, ci passa per la mente e proviamo a esprimerla. L’Italia deve trovare chi compra i suoi 400 miliardi di titoli di Stato in scadenza durante l’anno 2012. La maggior parte dei nostri Stati Europei sono indebitati sui mercati finanziari per debiti vecchi. Nel 2012, anc

La manovra di Monti - cosa si sarebbe potuto fare!

Si è tanto parlato della manovra che avrebbe messo insieme 43,5 miliardi di euro, manovra giudicata da molti, inclusi alcuni politici dello stesso partito di Berlusconi, iniqua e il PD aveva incluso al suo primo punto della contromanovra, una tassazione del 20% che sarebbe stato in fondo un recupero di denaro non versato dagli esportatori illegali di capitali, che sono stati fatti rientrare con un'apposita legge che ha richiesto soltanto il pagamento del 5% della somma esportata illegalmente, quindi di pura evasione, e fatta rientrare con la suddetta legge. C'è stata un'alzata di scudi contro questa iniziativa, adducendo addirittura ostacoli di natura costituzionale. Avrebbe dovuta essere dichiarata incostituzionale quella legge, perchè contro l'art. 3 e 53 della costituzione ((art. 3) ogni cittadino è uguale di fronte alla legge - (art 53) Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. - Il sistema tributario è informat