Un bilancio europeo contro la stessa Europa.
L'8 febbraio, per la prima volta nella storia dell'Unione europea, i
Capi di Stato europei hanno deciso di ridurre il bilancio dell'Unione europea
per il periodo 2014-2020. Che bel segnale politico! Se la risposta alla crisi è
l'Europa, perché poi proporre e programmare un bilancio così insignificante? In
questo caso, non ci si deve stupire se si rafforza il populismo e il
nazionalismo. Risparmiare sul bilancio dell'Unione europea, non è la prova che
l'Europa di Bruxelles è inefficace o inutile?
Così, fino al 2020, il budget sarà limitato a
260 euro l'anno pro capite nella UE, o 22 volte meno del budget dedicato al
governo francese per i suoi abitanti (5690 €). Vogliamo anche ricordare che la
politica agricola comune necessaria, che è la prima voce di bilancio,
rappresenta ancora quasi il 40% dei fondi previsti per il periodo. Tuttavia, ciò
che è messa in discussione, non è la somma spesa per la PAC o quella della
coesione territoriale essenziale (35% del bilancio), ma gli irrisori importi dei
fondi stanziati per le sfide del XXI secolo. Gioventù? Sacrificata! La
transizione ecologica? Negata! Innovazione? Briciole con solo il 15% del credito
è 39 € all'anno e pro capite!
Pertanto, non è sorprendente la mancanza di
grandi politiche di cui l'Europa ha bisogno? Un esempio: il bilancio per
l'occupazione dei giovani è di € 6 miliardi, mentre la disoccupazione tra i
18/35 anni, costa 150 miliardi di dollari all'anno in Europa. Abbiamo bisogno di
lunghi discorsi per spiegare la natura aberrante della situazione? L'interesse
generale europeo è stato sacrificato sull'altare di esigenze nazionali a breve
termine, con grande soddisfazione di Cameron e di una Gran Bretagna che mai si è
sentita parte dell'Unione Europea. La dipartita della "Lady di ferro" di ieri,
Margaret Thacher ci ricorda la sua politica anti-europea e l'Europa di oggi non
ha affatto chiaro quali sono le sue ambizioni.
La speranza, tuttavia, rimane riposta nel
Parlamento europeo, anche se i trattati UE, prevedono che il bilancio possa ora
essere approvato senza il consenso del Parlamento. Comunque come primo segno
positivo, i Leader dei quattro principali gruppi politici del Parlamento europeo
(conservatori, socialisti, liberali e Verdi) avevano annunciato che si sarebbero
rifiutati di accettare il bilancio pluriennale europeo, se Essi (Capi di Stato e
di governo) "non rafforzeranno la competitività dell'economia europea".
Pertanto, mercoledì 13 marzo, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione
che respinge il compromesso raggiunto l'8 febbraio da Essi. Questa risoluzione è
stata adottata con 506 voti contro 161, e indica che il Parlamento "respinge
nella sua forma attuale", il progetto di bilancio predisposto dal Consiglio
europeo, deplorando il "divario tra gli impegni politici dell'Unione europea e
delle sue risorse di bilancio".
Per davvero, al di là di questioni di bilancio
semplici o piuttosto complesse, questo è il significato del progetto europeo ora
in questione; una stabilizzazione o un lieve aumento del bilancio dell'UE,
forse sarebbe valso come segnale simbolico ma avrebbe fatto poca differenza
nella vita dei 500 milioni di cittadini europei.
Quindi, che cosa è l'Europa? Essa non avanza,
mentre la paura del domani, si pone come un orizzonte comune, con le precarie
condizioni di vita e di lavoro di 125 milioni di persone prossime alla soglia di
povertà, risultato di un'austerità cieca e di liberismo selvaggio. Per
rispondere a queste preoccupazioni, le iniziative europee sono troppo timide,
manca una visione, una politica globale e futura. L'Unione europea ha bisogno di
un altro bilancio, un bilancio è un mezzo, non un fine!
Il bilancio dell'Unione europea è di circa l'1%
della ricchezza prodotta in Europa. Per attuare di fatto "politiche ambiziose",
è necessario capire e far comprendere ai nostri Leader politici che sarebbe
stato necessario moltiplicare questi importi per 5 o 6, con le stesse
modalità con cui il presidente americano Roosevelt, affrontò la crisi del '29,
con un bilancio federale degli Stati Uniti, durante il suo "new
deal".
Quindi, occorrerebbe discutere in tutta Europa,
del modo di ottenere il necessario aumento del bilancio dell'UE, a partire dalla
Germania della Merkel che ha imposto il solo rigore, senza risorse per lo
sviluppo e quindi per il lavoro. Questo rafforzerà la politica europea è
contribuirà a rafforzare il senso di appartenenza alla cittadinanza dell'Unione
europea! Delle due visioni opposte di Europa, la prima di contrattazione tra
Stati, limitata ad una zona di libero scambio e la seconda, "l'Europa dei
cittadini", in grado di implementare una regolamentazione politica economica e
sociale, deve prevalere quest'Ultima.
L'Europa della solidarietà e della protezione
che vogliamo realisticamente ci dice che, senza aumentare le proprie risorse, i
progetti restano allo stadio di una predicazione militante. In questo senso, il
bilancio dell'Unione europea che è stato proposto, ma è stato bocciato dal
parlamento europeo, è un bilancio contro la stessa Europa.