EUROPA: risparmio e lavoro dalle fonti energetiche rinnovabili!

Il lancio di un piano europeo di sviluppo sostenibile per superare la crisi e le politiche di austerità rilanciando l'economia, l'occupazione e la ricerca; sarà un segno di lungimiranza se tale piano includa quello di una comune politica energetica, che dia priorità alla fonti energetiche rinnovabili. Il piano straordinario potrebbe essere finanziato con imposte europee che gravino sulla finanza e non sui cittadini, come la carbon tax e la tobin tax.
Inoltre occorre un rilancio della democrazia europea avviando, da subito, un processo costituente che coinvolga i cittadini, i partiti, i sindacati e i movimenti al fine di ridare legittimità alle istituzioni europee e di portare a compimento il progetto degli Stati Uniti d'Europa. Attore di queste proposte deve essere in primo luogo il Parlamento Europeo che deve farsi attivo promotore.
La crescita dei consumi mondiali di energia, dei relativi costi e dei preoccupanti impatti ambientali delle fonti energetiche fossili hanno fatto aumentare l’interesse per le fonti di energia rinnovabili. L’energia elettrica ricavabile da tali fonti è energia pulita, con caratteristiche di rinnovabilità (ovvero l’inesaurimento della stessa nel tempo), di abbondanza e di facilità d’uso. Inoltre il suo impiego è, altresì, favorito dal costo ambientale limitato, o in alcuni casi pari a zero.
L’energia ricavata dalla forza cinetica posseduta dal vento rappresenta la tecnologia che più di tutte si è sviluppata, consentendo in questa maniera un’efficace capacità produttiva.
In una valutazione congiunta delle risorse d'energia eolica mondiali, la European Wind Energy Association e Greenpeace concludono che il potenziale mondiale d'energia generabile dal vento sarebbe addirittura il doppio della domanda d'elettricità mondiale prevista per il 2020. (2) Il vento è abbondante, economico, inesauribile, ampiamente distribuito, non danneggia il clima ed è pulito: attributi questi che nessun'altra fonte energetica può eguagliare.
Anche i costi sono scesi, e ora possono considerarsi vantaggiosi. I progressi nel disegno delle turbine eoliche degli ultimi dieci anni permettono a queste di operare anche a velocità del vento inferiori, imbrigliando una quantità maggiore di energia e raccogliendola ad altezze maggiori, aumentando la quantità di energia eolica sfruttabile. Leader mondiale nella percentuale d'energia eolica rispetto alla totalità è la Danimarca, con il 20%. In termini di assoluta capacità generativa, la Germania conduceva con 22.247 MW, seguita dalla Spagna con 15.145 MW. (Fonti GWEC, EWEA, ANEV)
Anche nel 2009 l’eolico è stato l’energia con più elevato sviluppo in Europa, infatti il 39% dei nuovi impianti installati vengono dal settore eolico. Nel 2008 gli Stati Uniti sono diventati i leader mondiali come produzione, sorpassando la Germania. Nel 2009 anche la Cina ha effettuato questo sorpasso, raddoppiando rispetto all’anno precedente per la quinta volta di fila la potenza totale installata. La capacità installata totale ha raggiunto i 158.5 GW nel 2009 con 38 GW installati solo nell’ultimo anno e un mercato per le turbine di circa 45 miliardi di euro e mezzo milione di persone occupate in questo settore (fonte GWEC). La Cina con i suoi nuovi 13.803 MW insieme agli Stati Uniti con 9.996 MW sono stati da soli gli artefici di più del 60% delle nuove installazioni a livello mondiale.

In totale in Italia risultano installati 7.249,28 MW di energia eolica, così distribuita nelle regioni Italiana: Sicilia (1.733,06 MW); Puglia (1.471,37); Campania (1.178,75); Sardegna (991,66); Calabria (804,75); Molise (356,31) Basilicata (315,66); Abruzzo (234,92); Lazio (51,00); Toscana (44,75); Liguria (34,20); Emilia Romagna (16,30); Piemonte (12,65); Trentino-Alto Adige (2,55); Veneto (1,35)
OGGI i 10 Paesi con maggiore potenza installata sono:
PaeseMW%
USA3506422.1
Cina2580516.3
Germania2577716.3
Spagna1914912.1
India109266.9
Italia72506.4
Francia44922.8
Gran Bretagna 40512.6
Portogallo35352.2
Danimarca34652.2
Resto del mondo 2139113.5

Al luglio 2012, l’Europa è il leader mondiale per capacità di energia eolica installata con oltre 100 Gigawatt  in grado di generare elettricità per soddisfare il consumo annuale di 65 milioni di famiglie, pari alla produzione di energia di 39 centrali nucleari. Lo fa sapere la European Wind Energy Association (EWEA). Il motivo di questa crescita è da ricercarsi essenzialmente nella politica portata avanti a livello comunitario tramite la direttiva 77/2001/EC e attraverso varie forme di incentivi (tariffe vantaggiose, certificati verdi, …). I principali freni sono dovuti ai ritardi nel concedere autorizzazioni e all’adattamento della rete elettrica. Riguardo l’Italia,  ad aprile questa forma di energia pulita ha garantito il 6,4% sul totale della produzione di energia elettrica del Paese, mentre a dicembre 2011 si è registrato un picco del 9%. Complessivamente nel 2011 l’eolico, con 7.250 megawatt installati in 450 Comuni diffusi in tutta Italia ha garantito oltre 10 TWh di produzione di energia verde.
Secondo gli studi dell’ANEV (in collaborazione con Legambiente, GreenPeace, WWF, UIL, Università Telematica “Guglielmo Marconi” e Terna),  l’obiettivo che l’Italia può raggiungere è quello di 16200MW installati entro il 2020 che corrispondono a 27TWh di elettricità prodotta. Considerando che l’Italia dovrebbe raggiungere il 17% di produzione di energia rinnovabile entro il 2020, il contributo dell’eolico potrebbe bastare a coprire il 50% di questa energia. Il tutto con impianti che andrebbero ad occupare soltanto lo 0.0008% del territorio e con un occupazione nel solo settore eolico di 66.000 addetti. Le regioni con maggiori capacità sono quelle del sud e le isole maggiori in particolare Puglia, Campania, Sicilia, Sardegna, con obiettivo di 1750-2100 MW installati entro il 2020.

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